Recensioni

ADNKRONOS

Roma, 17 gen. - (Adnkronos) - Ginko, storico nome della band raggamuffin romana 'Villa Ada Posse', sara' dal primo febbraio in tutti i negozi di dischi col suo nuovo lavoro 'Musica ribelle'. Un disco solista ricco pero' di partecipazioni, tra le quali quelle di Terron Fabio e Nandu Popu dei Sud Sound System, Lady Flavia e Raina della Villadacrew, Ras Tewelde e Lion D. Pur restando ballabile e solare, come tutta la reggae music, il disco di Ginko affronta temi attuali, mettendo in discussione i valori della 'cultura dominante' denunciandone l'appiattimento e l'omologazione. Parla del rispetto della donna e del valore dei migranti per lo sviluppo di una cultura piu' matura. Il cd si apre con una poesia di Trilussa, sintesi metaforica dell'intero album. Segue 'Musica Ribelle', una denuncia verso chi cerca di soffocare i pensieri liberi e discriminare un certo tipo di musica (in questo caso il riferimento e' al Rototom Sunsplash di Osoppo, costretto ad emigrare in Spagna). In 'Criminali', invece, Ginko denuncia le responsabilita' del sistema nella crisi attuale, mentre in 'Non mi svegliate' si dipana un'ironica descrizione di un sogno dove tutto va bene, la politica e' utile alla gente, non c'e' corruzione, non esiste l'inquinamento e 'non funziona neanche piu' un televisore'.

Musica:Ginko, le mie canzoni 'ribelli' per la liberta' e i diritti

Roma, 27 gen. (Adnkronos) - Si presentera' al pubblico citando due pezzi da 90 del reggae mondiale, il primo album solista di Ginko (membro dei Villadacrew), in uscita il primo febbraio in tutti i negozi di dischi. 'Musica ribelle', volontaria citazione dell'album di Bob Marley 'Rebel music', presenta in copertina il musicista seduto su un cannone, in una posa simile a quella assunta da Dennis Alcapone sulla sleeve del disco 'Forever version'. ''L'ho fatto -spiega Ginko all'ADNKRONOS- per ribadire il bisogno che ho sempre avuto di esprimere, attraverso la musica, anche idee politiche, naturalmente dal punto di vista dei cittadini e non da quello dei media''. Il concetto viene subito chiarito dalla poesia di Trilussa, recitata come introduzione ai 14 brani, che descrive l'incapacita' che le restrizioni dei potenti hanno di reprimere lo spirito libero che alberga nella mente delle persone. ''Ci sara' sempre musica vera'', canta infatti Ginko nella prima canzone, omonima dell'album, parlando della controversa vicenda che ha visto il festival reggae piu' grande d'Europa, il 'Rototom Sunsplash', spostarsi da Osoppo (Italia) a Benica'ssim (Spagna). ''Il trasferimento -afferma Ginko- e' stato causato dalle accuse piovute sul festival di 'istigazione al consumo di droga', ma secondo me dietro c'era anche altro. Nella manifestazione infatti si svolgevano anche conferenze sul pacifismo e la non violenza, la lotta alla pena di morte, l'antiproibizionismo e l'antirazzismo. Argomenti che, forse, a qualcuno possono sembrare scomodi''.


L'UNITA'
 
Anche il reggae romano si schiera con le donne e con le rivendicazioni di dignità che le porteranno domani nelle piazze di tutto il Paese. E lo fa per voce di Ginko, esponente della Villa Ada Posse, storica reggae crew romana. Nel nuovo album solista di Ginko “Musica ribelle”, uscito da pochi giorni, c’è infatti un brano, “Woman”, che è una dichiarazione d’amore, ma soprattutto di rispetto nei confronti delle donne. “Voglio più rispetto per la tua condizione - come per la tua ambizione - donna in questa società perdi la tua dignità - in tv e non solo là tette e culi a volontà - questi so' i valori che ora fanno tendenza - bombardati dall'adolescenza - donna immagine e buona presenza - anche dove serve competenza”.

E’ la voce di un uomo che guarda una sua pari nella dignità e nei diritti. Affermarlo sembra quasi una banalità, ma purtroppo non è così scontato questo sguardo orizzontale, è ancora una conquista a rischio nell’involuzione culturale dell’Italia di oggi. La cultura reggae, in particolar modo qui in Italia, ha uno sguardo progressista e libertario e non è questa la prima canzone del genere prodotta dalla scena, ma c’è in questo caso una bella coincidenza fra l’uscita del cd e le manifestazioni di domenica. Una coincidenza assolutamente casuale (la canzone è stata scritta ben prima che partisse la mobilitazione) ma significativa, della quale Ginko si dimostra ben felice: “Sostengo l'iniziativa delle donne di scendere in piazza per opporsi ad un modello di femminilità basato su stereotipi e pregiudizi, che semplifica dividendo tra buone e cattive, sante e prostitute. L'universo femminile è molto più complesso. Catalizzare l'attenzione sulla donna come oggetto di desiderio, non fa che distoglierla dalle sue reali necessità. Non mi sento di condannare la libera scelta della donna di usare il proprio corpo come meglio crede. Critico piuttosto il sistema di relazioni che ne fa una merce utilizzabile in cambio di favori all'interno delle logiche di potere”.

La scuola del reggae romano si è ritagliata da anni un posto di rilievo nella scena nazionale grazie all’attività di diverse formazioni, alcune delle quali hanno un ruolo storico nella promozione dell’indolente ritmo caraibico nella capitale. Fra queste c’è la Villa Ada Crew, che da un ventennio spinge reggae nel suo sound system, ben conosciuto nelle dance hall dello stivale. Ultimo in ordine di tempo di quella Crew a far uscire un album solista (dopo Brusco, Lady Flavia e Raina) è ora Ginko. “Musica ribelle” (Bizzarri Records/Self) è un cd solare e trascinante, cantato in un godibile “romanaccio” senza volgarità e anzi, con una serie di temi importanti che si affacciano dalle singole canzoni. Ginko mette in discussione i valori della cultura dominante denunciandone l’appiattimento e l’omologazione, esprime la propria idea e sensibilità riguardo i danni che il genere umano perpetra nei confronti dell'ambiente e della natura umana, invita al rispetto delle altre culture e all'esplorazione delle diversità.

La title track denuncia l’autoritarismo con un chiaro riferimento al Rototom Sunsplash di Osoppo, uno dei più importanti reggae festival europei, costretto dalle pruderie proibizioniste di Giovanardi ad emigrare in Spagna: in “Criminali” Ginko denuncia le responsabilità del Sistema nella crisi attuale, mentre “Non mi Svegliate” è un’ironica descrizione di un sogno dove tutto va bene, la politica è utile alla gente, non c’è corruzione, non esiste l’inquinamento e “non funziona neanche più un televisore”. Con lui anche due ospiti di riguardo, Nando Popu e Terron Fabio dei Sud Sound System, ed è proprio Nando Popu, con le sue calde rime salentine, a duettare con il titolare in “Woman”. E’ vero, la musica non cambia il mondo, ma un aiuto sa sempre darlo e a volte anche una canzone può rappresentare bene un sentimento popolare, come in questo caso.
Federico Fiume - dal sito dell'Unità - 12 febbraio 2011 Video montato dalla redazione dell'Unità

IL FATTO QUOTIDIANO

Una voce lucida declina testi lineari e coerenti su sound reggae modulato con energia. L’apertura del cd è affidata ai versi del poeta romano Trilussa. Poi il lavoro si accende con una title tack che denuncia la politica attuale, contesta l’accanimento verso le dancehall e i raduni musicali e sollecita a vestire i panni del guerriero per contrastare con le armi della musica una politica che sta schiacciando il pensiero (….)
Vera Risi - 10 marzo 2011 

TERRA
Ginko, reggae per tempi bui

Il reggae, il più solare tra i generi musicali, ha un problema: quello di dire la verità, che, si sa, è spesso scomoda. Parola tagliente e ritmo in levare sono le armi che l’ordine va a silenziare: vedi la chiusura del festival italiano Rototom, punta di un iceberg di strafalcioni italiani, frutto di una classe dirigente ignorante che soffoca e discrimina il libero pensiero. Date queste premesse, il titolo Musica ribelle (Bizzarri Records/Self) parla da solo: è il manuale di resistenza compilato per il suo esordio solista da Ginko, membro della storica crew romana Villa Ada Posse, che in quasi venti anni si è guadagnata un posto di primo piano sulla scena reggae-raggamuffin nazionale. La vena cantautorale del musicista, espressa in romanesco, emerge tra i ritmi, prevalentemente in stile new roots, costruiti e suonati da Marco “Magista” Evangelista, si avvale di una solida squadra di colleghi e saltella tra denuncia accorata, ironia e giocosità.
I temi compongono il puzzle orribile del Belpaese di oggi: donne oggetto, politiche anti-migranti, ambiente deturpato, paure costruite a tavolino e la surreale mistificazione smascherata in “Non mi svegliate”, autentico tormentone, che descrive un mondo alla rovescia rispetto all’era berlusconiana: un Paese dove tutto va bene, la politica è utile alla gente, non c’è corruzione, non esistono cemento e inquinamento ed è scomparso anche il male supremo: il televisore.
Diego Carmignani - per il quotidiano TERRA del 20 febbraio 2011
 
XL di Repubblica
Primo comandamento del reggae: far ballare senza spegnere il cervello. Ginko (tra i fondatori della Villa ada posse) lo fa con un cd pieno di ritmi in levare e temi attuali. Dalla crisi della politica ai warning ecologici. Ingenuo ma sempre sincero.
Emiliano Coraretti – marzo 2011 

ROCKERILLA
Non è vero che tutto il reggae è uguale. Forse lo è nello spirito di chi lo fa, ma c’è reggae e reggae, e quello di Ginko è particolare, perché ha le potenzialità per incontrare il gradimento anche di chi il reggae lo mastica a fatica. Il perché è presto detto: le basi sono frizzanti e i testi vanno oltre i noiosi rimandi al Sole, alla Giamaica e a quelle robe lì. Il reggae di Ginko parla anche di valori, di attualità, di cattiva omologazione. Temi non originalissimi – è vero – ma il modo usato piace e convince. Legato a quello della Villa Ada Posse, storica crew romana che in quasi venti anni di passione per il reggae si è rivelata una delle più attive realtà musicali italiane, Ginko sforna un disco di spessore, il cui unico difetto è quello di avere una scaletta troppo ricca. I pezzi migliori? "Zompa" e "Ti porto con me".
Francesco Casuscelli - aprile 2011
 
GINKO - MUSICA RIBELLE
di Pier Tosi 

Il nome di Ginko è legato a quello della storica crew romana Villa Ada Posse e quindi a quasi venti anni di passione per il reggae, ai suoi valori positivi ed alla espressione genuina della creatività con vibranti liriche in italiano in cui ormai si riconoscono varie generazioni di appassionati di musica in levare. Dopo il ‘fratello’ Raina è ora il momento di Ginko di esordire in CD con questo ‘Musica ribelle’, prodotto ed assemblato dalla label modenese Bizzarri Records. Le liriche di questo artista hanno sempre brillato per spontaneità e sincerità ed in questo momento di grande crisi sociale e musicale, in cui varie forze negative minacciano l’unione e la lucidità di chi si sforza di vivere secondo i propri valori ed il proprio pensiero, c’è più che mai bisogno di canzoni come queste. Non a caso alle parole di libertà in romanesco di Trilussa è dedicato l’inizio di ‘Musica ribelle’ seguite dalla toccante title track: l’incitazione a non mollare quando c’è chi reprime in modo deciso le dancehalls ed i raduni reggae è assai toccante ed è una delle più incisive reggae tunes italiane degli ultimi tempi. Si prosegue in tema con ‘Criminali’ in cui Ginko denuncia l’assurdità del sistema e ribadisce l’importanza dell’amore come forza trainante. Il lato gioioso esplode poi in ‘Non mi svegliate’ , assai ballabile descrizione di un sogno dove tutto va bene, la politica è utile alla gente, si vive dell’essenziale senza problemi economici e non esiste l’inquinamento. Si continua a ballare nel corridoio di un volo intercontinentale nell’eterno viaggio di ‘Mappamondo’ con l’amore per i viaggi e la genuina curiosità per le altre culture, per poi tornare alla serietà e ad un alto livello poetico con la riflessione spirituale sull’esistenza di ‘Cercando un senso’ e la struggente ‘Come fai’ dedicata all’illogicità del nostro stile di vita che ci costringe a ritmi sfiancanti ed alla perdita di contatto con noi stessi. In questo ricchissimo party c’è anche spazio per le radici della musica giamaicana con l’irresistibile foundation ska di ‘Woman’ in compagnia di Nandu Popu e Ras Tewelde: il ritmo incalzante non ci fa perdere di vista la bella lirica di omaggio alla figura femminile. Non poteva mancare ‘Colori’ già uscita con successo su singolo per la Frisco Records mentre l’amore per il reggae esplode letteralmente anche grazie alla forza degli ospiti Terron Fabio e Lion D in ‘Il suono del reggae’ a cui fa seguito la grinta di ‘Zompa’, uno dei pochi episodi dancehall di ‘Musica ribelle’. ‘Ti porto con me’ vede con grande classe Ginko collaborare con la Shanty Band a ritmo di roots reggae ed il sontuoso ‘one drop’ riddim sospinge le belle liriche ‘lovers’: il finale è da brivido con l’abbraccio a ritmo di tango-reggae con i fratelli Raina e Lady Flavia in ‘Ricordi’ ed un altro alto momento poetico con la speranza di ‘Sarà’ ed il decisivo contributo musicale della Goldcup Records. Ci siamo concentrati sulle liriche e sulla grande maturità espressa in questo senso da Ginko ma anche la controparte musicale è assolutamente all’altezza e fa di ‘Musica ribelle’ una importante testimonianza dell’ottimo livello della reggae music prodotta recentemente nel nostro paese.
Morevibes.wordpress.com

La Villa Ada è un grande cantiere musicale nel quale le novità non mancano mai. E proprio in questo 2010, la storica crew romana sta facendo parlare di sé, grazie all’attivismo di alcuni suoi membri, che ritagliandosi uno spazio hanno deciso di dare un positivo sfogo alle loro aspirazioni e capacità. E se dunque Villa Ada indica ancora un progetto forte e unitario, al suo interno le diverse anime trovano maniera e modo di vivere e convivere. E così dopo che questa torrida estate, è stata rinfrescata dal suono fresco e vitale di Raina con il suo album “Che Colpa Ne Ho”, questo inverno verrà riscaldato dai ritmi caldi e infuocati di Ginko, con il suo “Musica Ribelle”. A sponsorizzare e distribuire entrambi i dischi è l’instancabile Bizzarri Records, assoluta protagonista della scena reggae italiana in questo 2010.
Il titolo di un album come sempre ci comunica qualcosa, e infatti “Musica Ribelle” vuole riportare in superficie un aspetto che appartiene da sempre alla musica reggae, ovvero il suo essere contro tutto quello che il sistema dominante rappresenta. Per questo Ginko fa una sorta di viaggio nel passato per recuperare quella radice ancora forte e solida, ma troppe volte nascosta. E così nelle 13 tracce che compongono “Musica Ribelle”, emergono importanti temi di natura sociale, quali la ricchezza che si riceve quando ci si apre al cospetto di diversità culturali, con una musica e delle parole che invitano all’incontro e dicono di no allo scontro.
E nella title track, vive e cresce l’amore di Ginko per questa musica, per le emozioni che sa regalare, per il senso di comunione e rispetto che riesce a creare tra la gente, per la magia di una notte che sa creare. Un bel testo scivola su una base ben costruita e ottimamente arrangiata. Non potevano mancare collaborazioni di prestigio e infatti nella veloce e coinvolgente “Il Suono del Reggae”, si registrano le vitali incursioni di Terron Fabio e Lion D. Un gioco di incroci che si ripete anche nella ska tune “Woman”, qui a dare il loro contributo ci sono Nando Popu e Ras Tewelde.
C’è una leggera malinconia nel brano “Ricordi”, quella stessa malinconia mista a gioia che provi quando ricordi i tempi passati. A raccontare questi ricordi, oltre che Ginko, ci sono anche Raina e Lady Flavia, una delle voci più belle del reggae italiano. Un beat dancehall introduce uno dei brani più militanti e combattivi dell’intero album. Si tratta di “Criminali”, quadro desolante e crudo del sistema che ci comanda, contro il quale bisogna unirsi per poterlo combattere. Si ritorna ad un groove reggae con “Cercando Un Senso”, il cui testo parte da questo difficile interrogativo per trovare risposte nella naturalità delle cose.
E proprio il suo essere naturale e vero, permette a Ginko di fare un disco sincero ed immediato, pronto ad essere abbracciato e condiviso sin dal primo ascolto. Un altro tassello dunque che si aggiunge a quelli realizzati in questo 2010, anno come mai avvincente per il reggae italiano. 
a cura di Misterbigga per MORE VIBES
 

Da tempo nella mente di chi mastica reggae music, o ne è semplicemente appassionato, c'è la consapevolezza che il buon reggae, quello fatto da un bel ritmo in levare ma, soprattutto, da messaggi puri e sinceri con all'interno dei veri ideali, è ormai difficile da sentire. Per farlo bisogna riscoprire sonorità che riportano alle radici o comunque a periodi dove, chi produceva e interpretava questa musica di pace, amore, fratellanza e ribellione contro il sistema malato, sapeva di cosa stava trattando. Ultimamente, sotto la voce reggae music, sono sempre più presenti personaggi che, con i messaggi dei padri del genere come Bob Marley o Dennis Brown, non hanno niente in comune e il problema maggiore è che, molto spesso, si trovano, per esempio, messaggi di odio, omofobici e razzisti, che possono solo nuocere al reggae stesso e “insegnano” ai giovani che si appassionano a questa musica, un messaggio spesso distorto.
Questo non è il caso di “
Musica Ribelle”, il primo lavoro di Ginko come solista, nato dalla collaborazione con Bizzari Records . Attivo con i Villa Ada Posse dal 1992, il cammino di Ginko parte, appunto, dal Parco di Roma che dà il nome a questa crew che, da sempre, si contraddistingue per la sincerità dei temi sociali presenti nei loro testi e per un grande impatto live che li ha portati a calcare i più importanti palchi italiani, senza mai rinunciare a proporre il loro sound anche nelle piccole realtà. “Musica ribelle”: un titolo più che perfetto per un album in cui le tematiche vengono trattate a volte con un tocco di satira, sempre presente nei lavori della Villa Ada Crew, che, però, portano dentro un sorriso piuttosto amaro: variano dall'amore per la donna e la natura che ci circonda all'importanza di integrare nella nostra cultura tutte le diversità che sono presenti intorno a noi e che possono insegnarci tanto, fino ad arrivare al tema sociale, nel quale si denuncia la mancanza di nuove idee nelle persone e l'omologazione del pensiero schiacciato da un sistema considerato, ormai, marcio e repressivo. Infatti proprio la canzone che dà il titolo all'album è l'esempio perfetto del Ginko-pensiero, caratterizzata da un testo che fa riflettere chi lo ascolta su di una musica dolce e che spinge a guardarsi intorno per capire il mondo di oggi.
Discorso simile per “Cercando un senso”, tune uscita già in estate, che sottolinea l'amore per la madre terra. Ascoltando l'album di Ginko, comunque, non si può non notare il profondo legame dell'artista verso la musica reggae in tutte le sue forme che viene celebrata come mezzo di riflessione e come strumento di diffusione di ideali troppo spesso persi da altri suoi colleghi italiani e non solo.
Diverse le collaborazioni che rendono ancora più prezioso questo lavoro, come la partecipazione di Terron Fabio (Sud Sound System) e Lion D in “Il suono del reggae”, la presenza di Nandu Popu (Sud Sound
System) e Ras Tewelde nella vitale e dalle sonorità ska “Woman” o la canzone “Ricordi” in cui l'artista incontra Raina e Lady Flavia (Villa Ada Crew) e ricorda il passato con una forte malinconia dettata anche
dalla consapevolezza dei tempi che stiamo vivendo. Le 13 tracce di “Musica ribelle” sono fondamentalmente la ricerca e la necessità di un ritorno alle radici sia musicali, sia ideologiche della musica reggae, sempre più distorta dai significati completamente errati che vengono attribuiti alla stessa; e, questo, Ginko lo sa e, con la sua semplicità e spontaneità, vuole farlo ascoltare ai suoi fans. È un album che fin dalla prima volta che s’inserisce nello stereo cattura con la sua genuinità e questo non vale solo per chi il reggae lo segue quotidianamente, ma anche per chi semplicemente vuol sentire della buona musica abbinata alla riflessione. E, in questo, Ginko è maestro -oltre che un grande esponente della reggae music italiana.
Un artista vestito da “guerriero con le armi della musica e lo spirito leggero”.
Bless!
di Enrico Primicieri - IRIE MOVEMENT 

Rockshock.it
Parliamo di Musica Ribelle, capolavoro di Ginko, cantante reggae capitolino e storico membro della nota crew romana Villa Ada Posse.
A pochi mesi di distanza dall’uscita del disco Che colpa ne ho del collega Raina, che aveva confermato la vitalità della Villa Ada nella scena reggae italiana, Ginko ci regala il suo lavoro da solista, proponendo un disco colmo di collaborazioni di spicco provenienti dal panorama reggae attuale come Terron Fabio e Nandu Popu dei Sud Sound System, Lady Flavia e Raina della Villa Ada crew, Ras Tewelde e Lion D del collettivo Bizzarri.
Ed è proprio nel Bizzarri Studio che prende forma l’intero lavoro, dalla registrazione e missaggio al mastering a cura di Dario Casillo, fino alla targa, appunto, dell’etichetta modenese Bizzarri Records.
In questo album Ginko ci proietta in un viaggio ricco di esperienze. Le sue liriche sono accompagnate da riddim roots, new roots e dance hall firmate da alcuni tra i produttori migliori della nostra penisola.
Suggestiva la scelta di aprire il disco con la poesia Er cervo del poeta Trilussa, interpretata perfettamente da Ginko e accompagnata da uno stornello suonato da Gene (Eugenio Altimari) chitarrista della Shanty Band: un particolare Intro che concentra le tematiche trattate nel disco, traghettando l’ascoltatore verso la prima traccia, anche titolo dell’album, Musica Ribelle, un brano che inneggia alla cultura reggae con tutto l’amore di circa vent’anni di passione, cantato sul rebel riddim di Marco “The Magista” Evangelista.
A seguire Criminali, brano di denuncia verso il sistema e Casotto uno skit spiritoso che conferma il mood del disco ed anticipa il pezzo Non mi svegliate, dove Ginko riflette sul suo mondo perfetto; cantato sul riddim African Herbs che campiona una vecchia traccia di Bob (Robert Nesta) Marley, il brano sentitissimo è anche uno dei più esplicativi del concept del disco che porta comunque il marchio Villa Ada.
Prosegue con Il mappamondo, immancabile nelle esibizioni live, che si distacca dalle tematiche tipicamente reggae, ma resta perfettamente in linea al motivo principale del disco e ci racconta il viaggio mentale di Ginko attraverso un’analisi antropologica personale magicamente calzante sul riddim che Evangelista ha creato appositamente per questa traccia. Come fai, parla del tempo, Woman, è un interessante prospetto della donna nella società attuale e Colori affronta il tema della diversità tra le persone.
Ginko si rilassa nei successivi brani, Il suono del raggae e Zompa, allontanandosi dai toni sarcastici mirati a proporre spunti di riflessione, per focalizzarsi sulla cultura di cui fa parte e condividerne le regole non scritte.
Il disco continua con Ricordi, featuring Lady Flavia e Raina, line up fondamentale dei Villa Ada. Un brano dedicato alle amicizie dell’infanzia paragonate ad un tango da ballare insieme: la stessa base musicale è contaminata dalle note del tango e l’entrata di Lady Flavia danza divinamente nel ballo a … tre! Forse il pezzo più bello del disco, in particolare per la similitudine espressionista, insieme a Ti porto con me, una profonda canzone d’amore che rivela una straordinaria sensibilità femminea dell’artista.
Caratterizzato da poca innovazione tecnica accanto ad una metrica veloce, lo stile di Ginko, unico nel suo genere, echeggia le posse. Il tono dolce e nostalgico partner di un timbro di voce caldo, collaudano un disco che, nel complesso, regala dolcezza, una preziosa rarità da ritrovare nella società attuale.
Musica Ribelle si conclude con Sarà, dove Ginko propone il consiglio di cambiare visuale come strumento per rispondere a tutti i quesiti suscitati in itinere.
A voi l’ascolto, ideale nelle cuffie, in spiaggia, in macchina…

di Daniela Muzi - 29 marzo 2011


Intervista a Sound Unity

Sono molto soddisfatto di questo mio primo lavoro da solista che, se da una parte ha richiesto un impegno maggiore rispetto ai lavori precedenti con la Villa Ada Crew, dall'altra mi ha dato la possibilità di scrivere e trattare argomenti secondo le mie idee e sensazioni, dando un senso più completo alla visione personale della realtà che volevo esprimere. Idee che sono sempre state compatibili, e lo sono ancora oggi, con le produzioni della Villa. Sono soddisfatto anche dal punto di vista musicale, grazie alla collaborazione con Bizzarri Records che mi ha dato la possibilità di raggiungere una certa qualità di suono – nel reggae sembra facile ma non lo è – e in generale dei bellissimi 'riddim', la maggior parte creati dal Magista (Marco Evangelista) e mixati da Dario Casillo nel Bizzarri Studio di Modena, dove sono state registrate anche le voci. Altrettanto belli i riddim prodotti da Nite Lite, Shanty Band, Frisco Records e Goldcup.

Il cd è sicuramente arricchito da alcuni featuring: gli immancabili Raina e Lady Flavia della mia crew, con cui ho riproposto una combo 'Ricordi' a cui tenevo particolarmente, già uscita sul disco della Lady, ma riarrangiata con nuovi suoni. Se Raina nel suo album aveva 'ingaggiato' Don Rico e Papa Gianni dei Sud Sound System, nel mio ho voluto Terron Fabio e Nandu Popu, per completare il quadro della collaborazione con la crew salentina a cui siamo legati da parecchi anni di amicizia. Così come amici sono diventati anche Ras Tewelde e Lion D, della 'scuderia' di Bizzarri, in occasione di queste collaborazioni.

In 'Musica Ribelle' cerco di esprimere il mio dissenso nei confronti di un sistema, che i Rasta, con una sola parola, chiamano Babylon: e cioè tutto ciò che è oppressione fisica o culturale, negazione delle libertà individuali, scarsa attenzione alla collettività, egoismo, ipocrisia, esaltazione del denaro e del successo e omologazione dei valori. Nella traccia che dà il titolo all'album tocco tematiche anti-proibizioniste e me la prendo con la repressione dei festival e delle serate reggae, che oltre ad essere degli eventi culturali potenzialmente ricchi, rappresentano dei momenti di creatività artistica e di autonomia di idee, fatti con gioia e con la voglia di ballare e divertirsi. In altre tracce come
'Criminali' e 'Non mi svegliate' sono critico su numerosi aspetti del modo di vivere imposto dalla società. Nel cd rifletto anche su tematiche quali il tempo, il senso della vita, il rapporto uomo-donna, l'apertura verso le altre culture e le diversità. Le altre tracce sono sull'amicizia, sull'amore, sulla passione per le dancehall e per il reggae, con il suo messaggio positivo e di unità.